lunedì 5 marzo 2007

Editoriale del Maud.it numero 12 del 6 Marzo '07

LA REPUBBLICA DELLE BANANE

Politiche di oggi, politiche di ieri. Nuovi protagonisti ma lo stesso identico sfacelo. Se dovessi fare i nomi, l’attacco sarebbe trasversale: da destra a sinistra, eppoi da sinistra a destra. Senza nessuna tregua, senza alcun accorgimento. Da destra e da sinistra, ma sempre e soltanto per ritrovarsi, comunque sia, ancorati ad un unico e comune centro. E già: “Che cos’è la destra? Cos’è la sinistra?”. Perché la verità è che non c’è assolutamente nessunissima differenza, se non di facciata: due squadre speculari ed identiche; regole cambiate a proprio piacimento ogni volta lo si ritiene più opportuno (vedi legge elettorale); leggi ad personam contro governi sfiduciati da Senatori a vita, che sono stati nominati da tutti fuorché dal popolo. Cara democrazia… (cristiana). Che stravagante è il ballo del potere: ora Tizio sta al governo e ci sta convincendo che le mele sono buone e che le pere sono cattive; ed ecco che Caio, all’opposizione, gli risponde sicuro che invece sono le pere ad essere buone e le mele cattive. Ma poi tutto cambia: Caio è finalmente Primo Ministro ed allora è pronto ad affermare che le mele sono davvero buone mentre le pere non lo sono più di tanto. E Tizio? Beh, con ben poca fantasia, gli risponde, al di là d’ogni “cortina”, che le pere sono davvero buonissime e che le mele sono, probabilmente, la peggiore delle cose auspicabili. E in tutto questo, a nessuno è passato mai per la mente di chiedere al popolo se davvero preferisse di più le mele o le pere. Ciò comporta un gran consolidamento di questa assurda “Repubblica delle Banane” che poi è l’Italia (scusate la frivola analogia ortofrutticola). Giovani sfruttati dai partiti (vedi la voce Democratici di Sinistra); cortei dei ricchi che chiedono il consolidamento dei propri privilegi (ricordando il 2 dicembre 2006). Tav si, Tav no. Dico si, Dico no. Allargamenti di basi militari. Ritiro di soldati. Libera Chiesa in… soltanto Libera Chiesa, appunto. Ecco cos’è il nostro paese oggi: soltanto una gran bagarre, dalla quale non ci si può davvero più difendere. O magari sì: “il valium mi rilassa, il serenase mi stende, il tavor mi riprende…”

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