mercoledì 2 maggio 2007

Dal Maud.it numero 17 del 2 Maggio '07


UGUALITA' ED UGUAGLIANZA

La Rivoluzione Francese fu considerata (a ragione) il più grande spartiacque della storia dell’umanità. Con essa nasceva infatti l’epoca moderna e di fatto con essa si affermarono progressivamente alcuni importanti diritti, primo fra tutti quello dell’eguaglianza politica. Tutto questo è vero, certo. Ma non si può non considerare il fatto che un rivoluzionario nasce sempre e comunque dalla stessa terra che lo ha generato e nutrito, come fa una pianta che cresce dell’acqua con cui è stata annaffiata. Ed anche se ora egli volesse sovvertire quella sua terra per lui così “matrigna”, ne rimarrebbe comunque profondamente dipendente da un punto di vista prettamente culturale. Il terrore e la violenza che la Rivoluzione Francese crearono, e l’avvento di un nuovo Caesar e di una nuova Restaurazione, furono dunque i sintomi inequivocabili di un cambiamento soltanto apparente. Come a voler ribadire che senza una vera e propria nuova Egemonia il sostrato culturale di una terra, di uno stato o di una nazione non solo non muore ma anzi, addirittura, rinnova il suo potere, rinvigorendo sotto i vessilli di una nuova istituzione il suo stesso turpe impero. Fu davvero la Rivoluzione l’unico metodo, l’ultimo disperato tentativo, che l’Ancient Regime dovette utilizzare per potersi consolidare agli occhi di un mondo che ormai stava cambiando?
Già verso la metà del secolo Ottocento, Karl Marx parlava dell’uomo moderno come di un uomo intimamente scisso nel proprio ego ed alienato poiché perfettamente uguale agli altri rispetto allo Stato (lo stato moderno) ma al contempo perfettamente diseguale ad ognuno in relazione alla società civile. E il punto è proprio questo: l’eguaglianza politica fine a sé stessa, non ha portato (e del resto non avrebbe potuto portare) a quel miglioramento tanto auspicato. Di contro si comprende che l’unica vera emancipazione poteva nascere soltanto “dal basso”, ovvero a partire dall’eguaglianza sociale. Quell’eguaglianza sociale che ancora oggi ci è negata.


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